Call for papers della rivista «Krypton» n. 5-6/2015 sul tema della violenza

La violenza, individuale o collettiva, statuale o interpersonale, fisica o psichica è un dato connaturato alle società umane, in ogni tempo e luogo. Di riflesso, gli abusi della forza messi in atto per imporsi sugli altri sono un motivo che le arti tutte hanno da sempre fatto proprio ed estetizzato. Diversi possono essere i paradigmi per l’interpretazione e la categorizzazione di questa presenza, e nelle società, e nelle sue proiezioni artistiche.
Per molto tempo le scienze sociali si sono occupate quasi esclusivamente della violenza bellica e di quella rivoluzionaria, secondo una prospettiva per lo più statuale e politica di segno marcatamente «progressivo», con una attenzione particolare rivolta alle cause in grado di suscitarla. In tempi recenti, soprattutto in coincidenza dei confitti mondiali del XX secolo, della tragedia della Shoah e, da ultimo, delle nuove forme assunte dal terrorismo internazionale, lo studio della violenza in sé, nelle sue dimensioni culturali, simboliche, comunicativo-identitarie e perfino liturgiche, ha preso decisamente il sopravvento, a discapito di letture che ponevano al centro dell’interesse le grandi categorie ascrittive della nazione e della classe sociale.
Altrettanto complesso e articolato si mostra il problema dell’estetizzazione della violenza. La diatriba tra chi vede in questo topos un modo per istigare a compiere azioni simili a quelle descritte o rappresentate e chi invece legge questa presenza come il motore quasi necessario di una possibile catarsi ha fornito motivi di dibattito puntualmente rilanciati da manifestazioni artistiche provocatorie o radicali. È indubbio che la letteratura così come il cinema, la scultura così come la pittura, la fotografia e le arti più recenti, non hanno mai smesso di attingere alla violenza, sollevando così temi ad essa strettamente connessi.
Nella prospettiva interdisciplinare che caratterizza la rivista, la rivista «Krypton. Identità, potere, rappresentazioni» intende indagare sulle forme che la violenza assume sia in prospettiva storica, sociologica e antropologica, sia in prospettiva culturale, letteraria, artistica e linguistica, dal momento che narrare, dire, descrivere la violenza rappresenta un atto costitutivo e costruttivo della violenza stessa.

Gli articoli, redatti in una delle lingue previste da «Krypton» (francese, inglese, italiano, portoghese, romeno, spagnolo) dovranno essere inviati entro il 10 luglio 2015 al seguente indirizzo di posta elettronica: krypton@uniroma3.it

Gli articoli saranno sottoposti a peer-review da parte di due referees anonimi e l’esito della valutazione sarà comunicato entro 6 settimane dalla ricezione dell’articolo. I contributi – che non potranno superare le 35.000 battute spazi inclusi – dovranno rispettare le norme redazionali della rivista.

La rivista è consultabile al seguente link: http://ojs.romatrepress.uniroma3.it/index.php/krypton




(n. 3, marzo 2015, anno V)