I classici riscritti per i ragazzi alla Serata Italiana di Bucarest

Le Serate Italiane hanno presentato ogni mese nuove e inedite sfaccettature della letteratura italiana, suscitando l’interesse nel pubblico adulto appassionato di libri. L’ultimo incontro, svoltosi lo scorso 24 febbraio alla Libreria Humanitas Kretzulescu di Bucarest, si è concentrato su un tema atipico: la letteratura per ragazzi e i classici raccontati e reinterpretati a partire dal romanzo I Promessi Sposi: Umberto Eco racconta la storia di Alessandro Manzoni. Il volume, tradotto da Diana Calangea, fa parte della collana «Save the Story» pubblicata dalla casa editrice Curtea Veche.

George Arion ha aperto la serata ricordando la scomparsa di Umberto Eco, avvenuta proprio in quei giorni. Quindi gli organizzatori hanno proposto un nuovo approccio e il presentatore ha cominciato subito col porre domande. Il via alla discussione è stato dato da Smaranda Nicolau, rappresentante e project manager dell’Associazione Curtea Veche, che ha avuto il compito di spiegare a chi si rivolge la collana «Save the Story». La collana è apparsa sul mercato editoriale romeno in risposta alla necessità di creare un programma che stimolasse la lettura nei ragazzi, pratica ormai sempre più rara, specialmente nel caso dei ragazzi delle zone più svantaggiate. Nel 2013, con l’appoggio della Casa Reale di Romania, questa collana ha consentito il lancio di un programma pilota, di cui fan parte oggi decine di titoli.

Il dibattito si è successivamente spostato sui vantaggi e svantaggi delle reinterpretazioni, con l’intervento di Oana Bosca-Malin, ricercatrice presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Bucarest, traduttrice e specialista di letteratura italiana contemporanea. Sono stati esposti i vari tipi di reinterpretazioni dei classici della letteratura universale presenti nella letteratura italiana contemporanea; da riletture per ragazzi alle traduzioni in italiano contemporaneo, senza dimenticare le rivisitazioni e le reinterpretazioni d'autore. L'intervento ha messo in luce che i vari scrittori italiani contemporanei sono interessati più alla presentazione di una visione propria delle storie reinterpretate che a un semplice riassunto o rilettura dell’opera stessa.

Il punto di vista di Maria Iordănescu, psicologa, specialista in pedagogia sociale e counselor per bambini e adolescenti, ha evidenziato che il prezzo pagato per alcune reinterpretazioni va a scapito proprio dello stile del libro originale e che occorre molta pazienza per svelare un «grande libro». Leggere è un’abitudine che si forma e si sviluppa e le reinterpretazioni non possono sostituire l’originale. D'altra parte, proprio la reinterpretazione che Umberto Eco ha fatto del romanzo di Alessandro Manzoni si è rivelata vincente, poiché ha creato una sorta di manuale sui vari modi in cui si può insegnare un romanzo, formulando ai ragazzi domande per le quali propone anche risposte.

La quarta invitata della serata, Doina Ruști, scrittrice e sceneggiatrice nonché docente presso la Facoltà d’Arte, dell'Università «Hyperion» di Bucarest, ha illustrato il suo punto di vista sull’importanza della storia messa a confronto con quella dello stile. Nei Promessi Sposi, Umberto Eco non dimentica mai lo stile dell’originale, creando un legame con Alessandro Manzoni. Egli salva le tappe e la struttura narrativa del volume originale, dimostrando che solo i libri con storie e personaggi «forti» sono quelli che meritano di essere riscritti.

Questa serata italiana ha mostrato che è fondamentale occuparsi di cosa leggono i ragazzi e che il modo di incentivare il desiderio verso la lettura è una delle questioni che più preoccupano l’attuale società. In fondo lo stesso Eco ha scelto di reinterpretare un romanzo classico per far rinascere in ciascuno, adulto o ragazzo che sia, la gioia della lettura.


Renata Stoica
(n. 3, marzo 2016, anno VI)