NOVITÀ. «Orizzonti» pubblica il suo primo volume: uno spazio di dialogo tra Italia e Romania

La nostra rivista ha pubblicato, all'inizio di ottobre, il suo primo volume in edizione cartacea e bilingue, dando voce ad alcune delle espressioni oggi più significative nel dialogo culturale tra Italia e Romania. Noti romenisti e romanisti, storici, traduttori, giornalisti, uomini di cultura legati su piani diversi all’orizzonte culturale italo-romeno danno corpo, nella forma dell’intervista, a originali prospettive ed esperienze, che attestano la vitalità dei rapporti culturali tra Italia e Romania, unitamente alla necessità di incrementarne gli spazi di espressione.

Il volume, curato da Afrodita Carmen Cionchin, con revisione editoriale di Giovanni Ruggeri, raccoglie interviste a Claudio Magris, Lorenzo Renzi, Bruno Mazzoni, Alvaro Barbieri, Bianca Valota Cavallotti, Francesco Guida, Antonello Biagini, Ioan-Aurel Pop, Ljiljana Avirović, Giovanni Ruggeri, Giuseppe Cinà, Emil Petru Raţiu, Claudia Azzola.
Pubblicato presso l'editore Brumar, ha 184 pagine in formato 14x21. ISBN 978-973-602-767-3. Prezzo 15 euro.

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Prezzo complessivo: 15 euro + 5 euro per spese di spedizione.

Indice

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Dalla Prefazione

«… Presenza, significato e immagine della cultura romena in Italia costituiscono gli assi delle prime due sezioni del volume – Prospettive e Traiettorie –, cui fanno da preludio le considerazioni dello scrittore triestino Claudio Magris sul suo personale incontro con l’universo culturale romeno, nonché sul rapporto tra italianità, mitteleuropeismo e romenità. Nei colloqui con noti romenisti e romanisti – Lorenzo Renzi, Bruno Mazzoni, Alvaro Barbieri – si affrontano temi di primo piano: lingua, letteratura, folclore, traduzioni e studi di romenistica, tradizione delle cattedre di romeno nelle università italiane, attività di rilievo dell’Associazione Italiana di Romenistica (AIR). Altro filone tematico e rappresentato dalla storia e storiografia romena contemporanea, nonché dalle relazioni diplomatiche tra la Romania e l’Italia negli ultimi anni: ad occuparsene sono i dialoghi con storici dell’Europa Orientale quali Bianca Valota Cavallotti, nipote del noto storico romeno Nicolae Iorga, Francesco Guida e Antonello Biagini. Di particolare rilievo, poi, la riflessione sulle forme istituzionalizzate della cultura romena in Italia sviluppata nel colloquio con lo storico Ioan-Aurel Pop, direttore dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia dal 2003 al 2007. Cultura romena e orizzonte mitteleuropeo sono il focus del dialogo con la docente e traduttrice triestina di origine croata Ljiljana Avirović.

Nella terza sezione, dedicata a Esperienze di conoscenza e mediazione, il giornalista e scrittore Giovanni Ruggeri (cui siamo molto grati per la perizia e generosità profuse in sede di revisione editoriale di questo libro) pone inconsuete ma incisive questioni circa la necessità, anche interculturale, di promuovere con serietà, in Italia, la Romania come destinazione turistica. A sua volta, l’architetto Giuseppe Cina fa il punto su architetture e sviluppi urbanistici della capitale romena dei nostri giorni, mentre lo scrittore Emil Petru Raţiu, presidente dell’Associazione per la cultura istroromena «Andrei Glavina» di Trieste, apre una prospettiva poco esplorata su una importante espressione della cultura romena oltre confine. Infine, la poetessa milanese Claudia Azzola spiega in che ottica la letteratura romena contemporanea, con Ana Blandiana e altri autori, abbia trovato spazio nella rivista «Traduzionetradizione» da lei ideata e diretta» (Afrodita Carmen Cionchin).


(n. 10, ottobre 2012, anno II)